La Mindfulness

CHE C’ENTRA LA MINDFULNESS CON LA PADRONANZA PERSONALE ?

Con la Padronanza Personale coltiviamo l’abitudine ad osservare da vicino tutto quello che viviamo, sia all’esterno sia all’interno di noi. A poco a poco vediamo come fatti e situazioni a noi esterne generano reazioni emotive e comportamenti di cui non sempre abbiamo una chiara comprensione. Col tempo, impariamo da un lato a riconoscere i segnali e gli stimoli esterni , diventando più attenti e vigili nell’ evitare la ripetitività delle nostre reazioni e dall’altro sviluppiamo curiosità e fiducia che ci consentono di scendere nel nostro profondo , riconoscere le radici dei nostri comportamenti ripetiviti e schematici e di risanarle .

La pratica della Mindfulness, d’altro canto, sviluppa in noi in primis la qualità dell’attenzione.

Quando pratichiamo, portiamo la nostra Mente a stare su un oggetto, ad appoggiare l’attenzione su quell’oggetto. Indipendentemente da quante volte la nostra Mente si distolga da quell’oggetto, continuiamo a sviluppare la capacità di tenere la Mente fissa su un oggetto.

Dando continuità a questa pratica, osserviamo non solo un incremento dell’attenzione, ma anche una qualità diversa, ampliata, di rapportarci con la realtà.

Sviluppiamo la consapevolezza della realtà, magari non assoluta, ma tale da consentirci di vedere o percepire con chiarezza un’infinità di dettagli e particolari delle situazioni che viviamo e che prima non coglievamo.

E’ come soffermarsi ad esaminare con calma e con piacere un grande dipinto, notando le espressioni, i colori, le particolarità di ciascun personaggio ed oggetto.

Quando questo avviene, il nostro stato dell’Essere cambia. Fosse anche solo per un secondo, questo contatto vero, vivo, reale, produce un senso di apertura, di comunione e di vera gioia.

Il senso di tutto questo sta nel fatto che in quel momento realizziamo anzi, sentiamo nel corpo, nel nostro veicolo materiale e terreno , di essere qui, presenti, vivi.

Questa sensazione di Presenza, che è sia Mentale che Corporea, sentita appieno nel corpo, ha una direzione di Espansione. Il nostro Essere non sente i vincoli e le strutture tipici dello stato che riteniamo normale, lo stato dell’affanno, della fretta, della paura.

In questo stato, la nostra Mente diventa spaziosa e, di conseguenza, tutto ciò che contiene si disperde e riproporziona in quello spazio. In realtà, tutti i contenuti ai quali eravamo così vicini, così attaccati da identificarci con essi, senza nemmeno riuscire a notare che erano qualcosa di diverso da noi, sono ora in uno spazio ampio nel quale li possiamo vedere benissimo e riconoscere per quello che sono : fenomeni passeggeri oppure ostacoli che possiamo comunque vedere e bene e quindi superare.

Quando pratichiamo Mindfulness, siamo le stesse persone che forse qualche minuto prima imprecavano nel traffico.

Ma mentre quando siamo nella nostra auto a combattere con altre persone bisognose di tempo, di attenzione e di cura come noi, se non abbiamo sviluppato una buona Padronanza Personale possiamo trasformare quell’esperienza in un inferno, quando siamo soli, intenti a dedicarci ad una pratica salutare, riteniamo di avere delle condizioni oggettive sicuramente più favorevoli per combinare qualcosa di buono.

Invece, no.

I nostri demoni, i nostri schemi , le nostre paure saranno sempre lì ad aspettarci, pronti ad aggredirci in quel momento che pensavamo dedicato a noi stessi ed al nostro rilassamento.

Questo è il punto fondamentale : la Mindufulness non è una pratica di relax, ma una pratica di consapevolezza.

Quando pratichiamo, abbiamo l’unico obiettivo di stare lì, presenti a ciò che, in quel momento, entra nel campo della nostra consapevolezza.

Stiamo con l’unico intento di osservare, letteralmente, quello che “ci passa per la testa”, senza attaccarci o senza fuggire alcun pensiero od immagine.

Così facendo, però , li vediamo. Vediamo cosa emerge. Vediamo che tipi di pensieri vogliono farsi notare. Vediamo che immagini, che preoccupazione, che sogni.

In una parola, in quello spazio che si sta via via creando nella nostra Mente, vediamo i nostri schemi, le nostre abitudini, vediamo chi noi siamo o più precisamente vediamo il nostro Ego, l’immagine con la quale andiamo per il mondo.

Partendo da queste emersioni, da queste osservazioni fatte “in vitro” , nella tranquillità di una sessione di Mindfulness, possiamo poi partire col lavoro di recupero delle radici di tutto ciò , di risanamento e generazione di alternative migliori proprio della Padronanza Personale.

MINDFULNESS IN SINTESI

Il primo passo riguarda l’ Attenzione. E’ come andare in un Museo dove sono esposti molti quadri. Possiamo passare velocemente e avere solo impressioni superficiali e confuse.
Oppure possiamo fermarci davanti ad un quadro e stare ad osservarlo.
Nel momento in cui la nostra Attenzione è ferma sull’oggetto,cominiciamo a distinguere i particolari, prima i più grossolani, poi le sfumature : le immagini presenti nel quadro emergono nel campo della nostra Consapevolezza. Siamo quindi consapevoli di ciò che è presente nel quadro : colori, figure, immagini, dettagli, prospettive.

Continuando a praticare , cioè a mantenere deliberatamente l’attenzione ed a lasciare che emerga quello che è presente nella realtà del momento, senza giudizi od interpretazioni, la nostra Mente si acquieta, diventa tranquilla, spaziosa, malleabile, accogliente. Quello che ci arriva dalla realtà, sia esterna che interna, è un semplica oggetto col quale entriamo in contatto, senza che questo ci pervada completamente, dominandoci.

Questo è lo stato della Presenza Mentale.

Questo stato sostiene e rende più agevole e penetrante il lavoro della Padronanza Personale.

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